venerdì 15 giugno 2012

INTRIGO A PAVIA (16)

16 GIUGNO – ALMANACCO DI STOR
IA PAVESE
Trivolzio – 16 giugno 2012 – sabato – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
INTRIGO A PAVIA
racconto a puntate –
“Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” (16)
Non tutto dipende da ciò che si mangia… ma è ancora da dimostrare che sia proprio quella l’origine di moltissime cose che noi facciamo (e subiamo) senza rendercene conto…” Alboino si dimostrò convinto… Aveva ampliato e applicato il concetto alla sua gente… a quelle trentamila persone che si era portato dietro dal centro Europa fino a Pavia. Il Primo Re dei Longobardi aveva fatto un’osservazione interessante (per Lui). Quando i suoi compatrioti (Gepidi, Sassoni, ecc) erano gente nomade, senza una terra sulla quale risiedere… sembravano degli sradicati, degli insoddisfatti, incapaci di alcun progetto. Ora, però che avevano raggiunto Pavia, sulla riva del fiume Ticino, che avevano “da mangiare” a sazietà e di diversa qualità… avevano cominciato a ragionare in modo diverso. Inoltre, le nuove generazioni, avevano subìto velocemente l’influenza degli abitanti della ricca e viziata Pavia. Soprattutto le ragazzine… le quali guardavano con interesse le loro coetanee pavesi. Anche le giovani donne (di Alboino) accampate lungo il Ticino a Santa Sofia di Torre d’Isola erano affascinate delle “nobildonne pavesi” vestite elegantemente, ingioiellate nelle mani, nelle braccia, intorno al collo, alle orecchie… e tra i capelli. La più gelosa di tutte, però, era Rosmunda, la moglie di Alboino, la quale si era “fissata” che, a Pavia, non era tenuta in giusta considerazione. Il suo pensiero fisso “era uno solo”: Alboino, era suo marito, era il Re … il Primo Re dei Longobardi… pertanto “Lei, Rosmunda” doveva essere considerata e chiamata Regina…e riverita come tale. Alboino aveva il suo gran da fare a spiegare che la “regalità” si conquista con il comportamento e il modo pensare… Tempo sprecato… Le donne, a volte, leggono “solo” sul loro libro, e non vogliono essere contraddette (mai). In Oltrepò, però, Alboino, aveva capito la lezione del Capo del piccolo Villaggio del pavese. Capì che se voleva creare veramente “un suo Regno” doveva avvalersi di persone “qualificate locali”. Alboino nominò, sull’istante, proprio “consigliere personale” il Capo del piccolo Villaggio dell’Oltrepò e inserì il suo figlio primogenito nella schiera delle “guardie personali del Re” con possibilità di avere un importante sviluppo di carriera. Ogni Capo ha le sue regole ben codificate nella testa e Alboino dimostrava ogni giorno l’idea ben chiara del suo Regno dove ogni persona si sentiva coinvolta in un progetto nel quale era in grado di riconoscersi. Pavia, però, aveva le sue esigenze, molte delle quali riguardavano Rosmunda. Alboino sapeva che quando la moglie “ordina” non resta che aderire agli ordini… anche per evitare inutili e infruttuose discussioni. (il seguito… domani) (sedicesimo puntata) “Cispino e la Milano dell’EXPO’ 2015” Buona giornata a tutti Dino

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