sabato 2 giugno 2012

IL TACCUINO DI ULISSE DEL 2 GIUGNO 2012


IL TACCUINO DI ULISSE
DEL 2 GIUGNO 2012 – SABATO /1
Dedicato al
…sabato fantasioso
Oggi, 2 giugno 2012, sabato. Il sabato è una giornata imprevedibile. Si pensa di fare una cosa… invece, va a finire che si fanno tutt’altre cose. Anche se, a parole, si cerca di programmare la giornata… la situazione non cambia. Al momento di prendere le decisioni… “il sabato”, come oggetto del desiderio, spinge verso “nuovi lidi”, “nuove avventure”. E’ stato così anche per i “grandi personaggi” delle epoche passate. Per esempio, Ulisse. Si dice che fosse un fanatico del “sabato”…A quell’epoca, era al sabato che si prendevano le decisioni importanti… come quella di partire il lunedì… e vedere nuovi luoghi, raggiungere nuove mete. All’epoca di Ulisse il sabato era “sacro” … nessuno voleva o desiderava lavorare. Ma le pecore, allora, avevano le loro necessità ed avevano bisogno della presenza dell’uomo. Ulisse ebbe un’idea. Creare i turni di lavoro… in modo da avere (a turno) una giornata di libertà… Così nacque “il mito del sabato” come giorno del… dì di festa. Dino

1 commento:

  1. Ciao Dino, domani la Chiesam commemora SANTA CLOTILDE, Regina del VI secolo..... Clotilde nacque a Lione intorno al 475, quasi in coincidenza con la scomparsa dell’impero romano in Occidente (476). Anche la Gallia romana si era andata disgregando mediante la costituzione di vari regni indipendenti da parte di popoli cosiddetti barbari, non di rado rivali tra loro. Con la nascita ella era già principessa, in quanto figlia del re Childerico I, capo dei burgundi, un gruppo germanico orientale arrivato prima sulla sinistra del Reno e poi sul medio Rodano. Nella sua vita ci sarà tuttavia l’avversa sorte di una dolorosa serie di tragedie e di assassini regali, tra i quali trovò salvezza con una grande fede in Cristo Gesù.
    Nel 481 le venne ucciso il padre e allora lei, con la madre e la sorella maggiore Croma, si ritirò a Ginevra. Insieme si diedero ad una vita di preghiera e poi di assistenza ai bisognosi. Secondo alcuni racconti la giovane andò soggetta anche a persecuzioni ed alla perdita della madre per assassinio, finché, tramite gli ambasciatori, venne chiesta in sposa da Clodoveo, il giovane re dei Franchi, altro popolo germanico che si era stanziato in territori a nord della Senna.
    Clodoveo, che diventerà il capostipite dei Merovingi, era un uomo pagano, piuttosto rude ed irreligioso. Diede tuttavia il permesso alla moglie di battezzare ognuno dei cinque figli, alcuni dei quali si sarebbero però macchiati di delitti o di disastrosi contrasti per ragioni di potere, specialmente dopo la morte del padre. Con l’aiuto e la protezione del vescovo di Reims, il futuro San Remigio, Clotilde andava anche iniziando una lenta ma profonda opera di seduzione morale nei riguardi del marito.
    Un vero prodigio avvenne nel 496, quando Clodoveo si trovò costretto ad attaccare battaglia contro i suoi nemici Alamanni nei pressi di Colonia. Temendo il peggio, egli invocò il Dio della moglie e ne uscì vittorioso. Allora promise la conversione alla fede cattolica e la notte di Natale di quell’anno si fece battezzare a Reims dal vescovo stesso. Quasi tutti i sudditi lo imitarono. Fu tale atto un successo della regina Clotilde, cosi importante da fare della Francia la “primogenita della Chiesa”. Dopo quella conversione Clodoveo si fece amico di molti vescovi, estendendo il proprio potere su buona parte della Francia, che poco dopo avrà per capitale Parigi.
    A Clotilde si deve pure la sostituzione dei tre rospi con tre gigli nello scudo della monarchia francese, dopo che ella ne ricevette uno coi gigli in dono da parte di un misterioso eremita della foresta di Saint-Germain-en-Laye.
    Rimasta vedova dopo vent’anni di matrimonio, la regina di Francia andò incontro a molte altre struggenti prove dinastiche, finché si ritirò a Tours, presso la tomba di San Martino,di cui era particolarmente devota. In quella regione fondò chiese e monasteri, dandosi a penitenza e ad opere di carità.
    A Tours Clotilde morì il 3 giugno 545. In tempi successivi da quella città sarà portata come una santa virtuosa e coraggiosa al sepolcro di Parigi, accanto al corpi di Clodoveo e di Santa Genoveffa, patrona della capitale. I suoi resti mortali furono poi cremati nel 1793 per evitarne la profanazione rivoluzionaria. Ora riposano in una basilica a lei dedicata e costruita tra il 1846 e il 1856, dove il 3 giugno di ogni anno la santa viene solennemente commemorata

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