OGGI, SAN GIOVANNI
vice11 luglio 2012 11:11
Ciao Dino, domani la chiesa commemora SAN GIOVANNI GUALBERTO
Giovanni, figlio di Gualberto, nacque probabilmente a Firenze o secondo altre fonti, in Val di Pesa, intorno all'anno mille dalla nobile famiglia dei Visdomini. Suo fratello Ugo venne assassinato e, Giovanni fu chiamato a vendicarne la morte con l'uccisione del rivale. Avendone incontrato casualmente l'assassino sul Monte alle Croci, sarebbe stato mosso a compassione dalle sue implorazioni di pietà, risparmiandolo. Giovanni sarebbe poi andato a San Miniato al Monte, dove il crocifisso gli avrebbe annuito in segno di approvazione. Dopodichè, Giovanni, prese la decisione di ritirarsi all'interno del monastero benedettino annesso. Una volta diventato monaco, e aggiunto al proprio nome quello del padre, Gualberto, il suo impegno si diresse a difendere la Chiesa dalla simonia . Suoi primi avversari furono il suo stesso abate, Oberto, e il vescovo di Firenze, Atto, entrambi simoniaci. Non essendo incline ai compromessi, preferì ritirarsi in solitudine. Nel 1036 dopo varie peregrinazioni insieme ad alcuni monaci giunse a Vallombrosa, fondando una nuova comunità.
Nonostante la solitudine però il suo ideale monastico rimaneva quello cenobitico, com'è presentato dalla Regola benedettina. A Vallombrosa la Regola fu applicata in forma inedita, quella poi detta vallombrosana, fondata su austera vita comune, povertà, rifiuto di doni e protezioni. Fu approvata da papa Vittore II nel 1055 ed ebbe larga diffusione, soprattutto in Toscana e in Lombardia. E i fiorentini, in momenti difficili, affidarono agli integerrimi suoi monaci perfino le chiavi del tesoro della Repubblica. Giovanni Gualberto morì il 12 luglio 1073 nell’Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano. Nel 1193 Papa Celestino III lo canonizzò. Nel 1951 Pio XII ha proclamato San Giovanni. Il nome Giovanni, di origine ebraica, significa “Dio ha avuto misericordia”
Giovanni, figlio di Gualberto, nacque probabilmente a Firenze o secondo altre fonti, in Val di Pesa, intorno all'anno mille dalla nobile famiglia dei Visdomini. Suo fratello Ugo venne assassinato e, Giovanni fu chiamato a vendicarne la morte con l'uccisione del rivale. Avendone incontrato casualmente l'assassino sul Monte alle Croci, sarebbe stato mosso a compassione dalle sue implorazioni di pietà, risparmiandolo. Giovanni sarebbe poi andato a San Miniato al Monte, dove il crocifisso gli avrebbe annuito in segno di approvazione. Dopodichè, Giovanni, prese la decisione di ritirarsi all'interno del monastero benedettino annesso. Una volta diventato monaco, e aggiunto al proprio nome quello del padre, Gualberto, il suo impegno si diresse a difendere la Chiesa dalla simonia . Suoi primi avversari furono il suo stesso abate, Oberto, e il vescovo di Firenze, Atto, entrambi simoniaci. Non essendo incline ai compromessi, preferì ritirarsi in solitudine. Nel 1036 dopo varie peregrinazioni insieme ad alcuni monaci giunse a Vallombrosa, fondando una nuova comunità.
Nonostante la solitudine però il suo ideale monastico rimaneva quello cenobitico, com'è presentato dalla Regola benedettina. A Vallombrosa la Regola fu applicata in forma inedita, quella poi detta vallombrosana, fondata su austera vita comune, povertà, rifiuto di doni e protezioni. Fu approvata da papa Vittore II nel 1055 ed ebbe larga diffusione, soprattutto in Toscana e in Lombardia. E i fiorentini, in momenti difficili, affidarono agli integerrimi suoi monaci perfino le chiavi del tesoro della Repubblica. Giovanni Gualberto morì il 12 luglio 1073 nell’Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano. Nel 1193 Papa Celestino III lo canonizzò. Nel 1951 Pio XII ha proclamato San Giovanni. Il nome Giovanni, di origine ebraica, significa “Dio ha avuto misericordia”