sabato 7 luglio 2012

MATILDE (8) racconto a puntate di Dino Secondo Barili

8 LUGLIO 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 8 luglio 2012 – domenica – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto a puntate
“Le tre sorelle di Pavia del 1830” (8)
Matilde si fermò sul ponticello e guardò i pesci che guizzavano velocissimi da tutte le parti… Fu in quel momento che la ragazza pavese si accorse di avere tre figure incorporee dietro la schiena… e sopra alla testa. Tre figure dai volti strani…: due erano rosse in volto e l’altra bianca come il latte. Matilde pensò di avere le allucinazioni… di essere andata fuori di testa. Reagì immediatamente. Corse verso la casa della “strega” e bussò con forza picchiando i pugni… “Aprite. Aprite… per favore…” La porta si aprì e comparve Franz, il bel giovanotto che aveva appena incontrato alle cinque della sera davanti alla Chiesa di San Michele. “Cosa hai da gridare? Hai visto i fantasmi?” – Matilde, dopo un primo momento di sbigottimento, parlò. “Si, ho visto tre fantasmi… E, tu cosa ci fai in questa casa? Dove è andata “la strega”?...”...e la ragazza sedicenne avrebbe continuato a fare domande ancora a lungo… se Franz non l’avesse fermata. “Calma, calma. Una domanda per volta…” – Matilde era agitata. “Allora, dove è la strega?” – “Eccola” –rispose Franz puntando il dito verso il camino… La casupola era costituita da una sola grande stanza con dentro di tutto: un tavolo sgangherato, alcune sedie impagliate, un letto che sembrava un giaciglio nel quale avevano dormito centomila persone, una cassapanca con il coperchio sollevato dalla quale usciva di tutto… ed il camino. Il camino era grande, elegante, ben fatto. Il fuoco era acceso sotto la pentola. Fiamme alte imboccavano la cappa nera. E la “strega” era là… accanto al camino, con il mestolo tra le mani pronta a mescolare il contenuto della pentola… Matilde vide tutto in un baleno… ma quando guardò in faccia la “strega” … non era più la donna vecchia che aveva incontrato la prima volta, ma una giovane ragazza di sedici anni come lei, come Matilde. “Mi chiamo Greta…” – disse “e sono la fidanzata di Franz. Se vuoi resto così… se invece hai voglia di rivedere la “vecchia strega” posso accontentarti immediatamente.” – Matilde era curiosa per natura, voleva sapere, non stava più nella pelle. La nuova situazione l’affascinava. “Cosa vuol dire tutto questo?” – Greta spiegò. “Vedi, Matilde. Ciò che vediamo è solo apparenza… vediamo ciò che ci illudiamo di vedere… Vediamo ciò che vogliamo vedere. Mentre la vera visione del mondo è un’altra… ben altra cosa, molto più complessa.” Greta aprì l’unica finestra della casupola … e la casupola presentò la visione di un Castello sopra una collina. Greta, Franz e Matilde erano all’inizio di una lunghissima scala in marmo bianco che portava alla porta d’ingresso del Castello posto sulla sommità. Greta parlò: “Questa scala porta al Castello di Praga. Nel Castello c’è mio padre. E’ il Signore con un “solo occhio” che avresti dovuto incontrare nel Porto di Pavia. Invece, mi ha inviato un messaggio “telepatico”… vuole incontrarti subito. Deve parlarti.” Greta, Franz e Matilde si incamminarono, scalino dopo scalino, per raggiungere la porta d’ingresso del Castello di Praga. (domani il seguito). (ottava puntata) “Le tre sorelle di Pavia nel 1830” Buona giornata a tutti Dino

Nessun commento:

Posta un commento