venerdì 13 luglio 2012

MATILDE (14) racconto a puntate di Dino Secondo Barili

14 LUGLIO 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 14 luglio 2012 – sabato – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto a puntate
“Le tre sorelle di Pavia del 1830” (14)
La differenza d’età tra Matilde e Giacomo era evidentissima… anche se si trattava di una bellissima coppia. Quando il bel quarantenne riconobbe il padre Michele diventò “rosso in volto”, come se avesse commesso un reato grave. Cercò di giustificarsi. Presentò Matilde, la sedicenne, al padre spiegando che era il giorno del loro matrimonio… e che quello stesso giorno sarebbero diventati marito e moglie. Il funzionario Michele fece finta di credere alle parole del figlio, ma a Pavia, lui, il Funzionario Michele, era giunto proprio per Matilde…su segnalazione di un Ufficio Speciale delle Autorità pavesi: l’Ufficio “casi rari”. Matilde, infatti, era diventata un “caso”…ed era finita nei … “sentito dire di tutta  la città”… Molte persone cercano la notorietà… ma non la trovano. Mentre Matilde era sulla bocca di “tutta” Pavia… per il suo fascino, per la sua originalità … e gli eccezionali comportamenti di cui era in possesso. La sedicenne ragazza pavese aveva una qualità unica: poteva scomparire da un momento all’altro senza lasciare traccia… Ormai non poteva più nasconderlo. Di punto in bianco, Matilde, pur trovandosi a conversare con un buon numero di persone, in Strada Nuova o in qualche altro luogo, poteva scomparire come un’ombra senza lasciare traccia… e riapparire subito dopo. Il padre di Giacomo, il Funzionario Michele, era l’esperto inviato da Venezia per studiare il caso… E come caso, a detta di molti pavesi, era veramente interessante… Anche Michele ne ebbe subito una prova. Il Funzionario veneziano di 64 anni la stava osservando per coglierne i particolari quando Matilde si “smaterializzò”. Lei non c’era più … solo Giacomo e suo padre. Per Giacomo era la prima volta che si trovava in una simile situazione. Michele, suo padre, chiese informazioni, ma il figlio non aveva la benché minima idea di ciò che fosse accaduto. Matilde era scomparsa. I due uomini attesero invano per qualche ora, ma di Matilde neppure l’ombra. Il Funzionario Michele si recò all’Ufficio Speciale “casi rari” e si fece assegnare un alloggio per il soggiorno pavese. Non poteva trovare di meglio. A Pavia, allora, nel 1830, l’Ufficio Speciale aveva in gestione il Palazzo “Dei Quinti”, un’antica costruzione del 1300 … ristrutturata e adattata nel corso dei secoli poco distante dal Broletto. A Michele venne assegnata una stanza d’angolo al quinto piano con una finestra che dava su Piazza Grande. Dopo aver preso possesso della stanza, il Funzionario, si sentì soddisfatto… ma solo per poco. All’atto di chiudere a chiave la porta della stanza... sentiva dei rumori non ben definiti, come dei lamenti. Cosa potevano essere? A Michele sembravano “lamenti (o sospiri) di donna”. L’uomo non era il tipo da spaventarsi, ma volle indagare fino in fondo. Il padre di Giacomo, toccò con le dita lungo tutte le pareti fino a quando ebbe la sensazione che c’era qualcosa di “mobile”. Era una finestrella mascherata da un intonaco leggermente sollevato. Il Funzionario fece pressione sulla parete… Questa si aprì…e comparve la mano sinistra di una giovane donna. Sul palmo aperto c’erano disegni arabescati e al centro una stella (come quella che aveva sulla mano Matilde?) (domani… il seguito). (quattordicesima puntata) “Le tre sorelle di Pavia nel 1830” Buona giornata a tutti Dino

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