mercoledì 25 luglio 2012

MATILDE (25) racconto a puntate di Dino Secondo Barili

25 LUGLIO 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 25 luglio 2012 – mercoledì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto a puntate
“Le tre sorelle di Pavia del 1830” (25)
Michele, era negli affanni per “le sette streghe” del Palazzo di Venezia. Il padre di Giacomo si trovava bene a Pavia. La città posta sulla riva del fiume Ticino era il posto ideale per continuare a fare ricerche sui fatti straordinari locali e no. Doveva, però, tenere il contatto “telepatico” con “la Strega del Palazzo” veneziano. Era la “Strega Amministratrice” del Palazzo e voleva ottenere ciò che voleva. Per prima cosa, voleva che Matilde e Giacomo andassero a vivere nel Palazzo veneziano… da giovani sposi innamorati in vista di eventuali eredi. Inoltre, essendo una strega, sapeva benissimo che senza gioventù … non c’è vita. In secondo luogo “la Strega del Palazzo” veneziano era innamorata del sessantaquattrenne Michele e voleva “sposarlo”. Stando così le cose nessuno era più in grado di sapere cosa sarebbe successo. Michele, incapace di uscire da una simile situazione, pensò bene di prendere appuntamento con “il Signore dell’Occhio solo” per avere un consiglio. Il grandissimo e sapiente Mago del Castello di Praga fissò l’appuntamento nella “casetta degli sposi” sulla “strada della Madonnina” di Torre d’Isola. Ormai il grande Mago di Praga aveva trovato il posto ideale nel quale crogiolarsi nei propri pensieri. Si era stufato di ricevere gente nel Castello di Praga… di parlare, parlare, parlare… Anche per lui era giunto il tempo della “ragione”: …fare le cose possibili! Un consiglio a Michele, padre di Giacomo, però, il Mago non poteva negarlo. Fissò, quindi, l’appuntamento con il “consuocero”… una mattina all’alba. Infatti, è all’alba che si “materializzano” i migliori pensieri. Michele non vedeva l’ora di illustrare la propria situazione… e lo fece come “un fiume in piena”. “Vede, gentile “Signore dall’Occhio solo”, ho sessantaquattro anni, un figlio (Giacomo) che sta per sposare Matilde la “streghetta” più interessante che abbia mai incontrato. Ora, “la Strega Amministratice” del Palazzo veneziano … mi parla di sposarsi. Ma, le sembra una cosa saggia? A sessantaquattro anni un uomo pensa ai nipotini… Non vede l’ora che vedano la luce del sole. E, poi, io, Michele, sono vedovo da tanti anni… l’idea di una convivenza stabile con una donna … mi fa venire i brividi. La “Strega Amministratrice” è una gran bella donna… ma tra la bellezza… e la libertà … scelgo la libertà! Capisco che, oggi nel 1830, molte donne desiderano sposarsi… ma io, Michele, non ho nessuna voglia di farlo e nessuno può impormelo.” – Il “Signore dall’Occhio solo”, capì il problema ... ma si riservò di dare la giusta risposta, dopo aver studiato il caso. Aggiornò, quindi, l’appuntamento al giorno successivo… cioè domani. (venticinquesima puntata) “Le tre sorelle di Pavia nel 1830” Buona giornata a tutti Dino

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