martedì 3 luglio 2012

MATILDE (4) racconto a puntate di Dino Secondo Barili

4 LUGLIO 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 4 luglio 2012 – mercoledì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto a puntate –
“Le tre sorelle di Pavia del 1830” (4)
“Adesso, Matilde, puoi andare. Da domani … puoi vendere ciambelline e focaccine calde in tutto il perimetro del Porto di Pavia… fino agli inizi di Strada Nuova. Matilde ringraziò con gli occhi il suo benefattore…Sapeva che il ringraziamento non sarebbe finito lì... avrebbe avuto qualche altra appendice. La sedicenne ragazza pavese aveva ottenuto in brevissimo tempo ciò che per vie normali ci sarebbero voluti mesi e mesi. Del resto, nel 1830, a Pavia c’era un detto che diceva: “Cui danè e l’amicisia… sa rumpa al col a la giustisia” (“Con i soldi e l’amicizia … si aggira la giustizia”). Matilde ormai aveva il suo “foglio di carta ufficiale”…Per prima cosa doveva riferire a Franz ciò che aveva visto. L’appuntamento con il bel giovanotto era davanti alla Chiesa di San Teodoro … alle cinque della sera. Matilde fu chiara e precisa. “Da Venezia sono giunte ed hanno attraccato tre imbarcazioni …Sono scesi tre uomini in divisa e cinque vestiti da operai. Uno, però, non doveva essere un operaio… aveva le mani troppo bianche per svolgere un simile lavoro.” Franz si meravigliò. Come hai fatto a notare una cosa del genere?” Matilde parlava senza dare peso ad alcun fatto… Tutti i fatti, per lei, erano importanti in uguale maniera. “Vedi, Franz, tu mi paghi per un servizio ed io cerco di svolgerlo al meglio e nelle migliori condizioni. Ho ottenuto anche l’autorizzazione a rimanere davanti al Porto di Pavia tutte le mattine…” - “E, come hai fatto?” – chiese il giovanotto meravigliato – “Vendo ciambelline e focaccine calde… Ed ho pure un agente che mi sorveglia… Il signor Giacomo.” A questo punto Franz, dopo essersi fatto raccontare ogni cosa…aprì il portafoglio ed estrasse alcune banconote… - “Questo è l’acconto sulle tue future prestazioni… a patto che non dici nulla di noi due a quel signor Giacomo. Lui svolge una sua attività…io, un’altra.” – “Certo.” – rispose Matilde nascondendo i soldi in una tasca della gonna – “Certo… ognuno il proprio ruolo… Anche tu, Franz, deve avere l’accortezza di non farmi troppe domande su come faccio a trovare le informazioni di cui hai bisogno… D’ora innanzi, le cose che voglio e posso dirti le decido io… se posso o non posso dirtele.” Franz capì l’antifona…Aveva a che fare con una ragazza furba, sveglia… anzi, troppo sveglia… e preziosa. I suoi “superiori” sarebbero rimasti di stucco. Informazioni così precise avrebbero meravigliato chiunque. Ormai Franz aveva creato la sua “rete”. Giacomo aveva individuato la donna che avrebbe voluto abbracciare, baciare … e fare all’amore. E’ Matilde? Era una ragazza troppo furba e scaltra per non avere anche lei (e soprattutto lei) un “secondo fine”. Il “secondo fine” era di tale importanza che Franz e Giacomo erano “la condizione ideale” per realizzarlo…La sedicenne Matilde sapeva che non doveva sbagliare neppure una mossa… e non l’avrebbe fatto. (il seguito… domani) (quarta puntata) “Le tre sorelle di Pavia nel 1830” Buona giornata a tutti Dino

1 commento:

  1. Ciao Dino,…. Tre personaggi, ancora da conoscere veramente,…… per ora, legati fra loro, per raggiungere ognuno il proprio.. "obiettivo”,…….Bravo!!!!,…si preannuncia “un bella e intrigante storia” ......Vice

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