lunedì 9 luglio 2012

MATILDE (10) racconto a puntate di Dino Secondo Barili

10 LUGLIO 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 10 luglio 2012 – martedì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto a puntate
“Le tre sorelle di Pavia del 1830” (10)
Greta, Franz e Matilde si incamminarono, scalino dopo scalino, per raggiungere la porta d’ingresso del Castello di Praga. Il gruppetto dei tre non aveva percorso che qualche decina di scalini e Matilde, ebbe dei giramenti di testa…non riusciva più a muovere le gambe. Greta capì il problema. “Matilde… tu non vuoi andare nel Castello di Praga. Vuoi rimanere a Pavia. O, meglio. Una parte di te vorrebbe partire e salire la scala, mentre l’altra… vuole riprendere la sua vita normale a Pavia. Siccome sono una strega posso proporti una soluzione. Una parte di te viene con me e Franz, mentre, l’altra parte di te, riprende la via di Pavia.” Matilde ci pensò un momento. Poi, prese la “sua” decisione. “Ci sto. Desidero vedere cosa accade a dividersi in due. Pertanto, una parte di me salirà la scala di marmo bianco fino al Castello di Praga con voi due… e l’altra parte di me riprenderà la via di Pavia… ed io ritornerò a vendere ciambelline e focaccine con Giacomo al Porto di Pavia.” Greta si rallegrò con Franz. La decisione di Matilde era saggia e sensata. La ragazza pavese poteva vivere due vite contemporaneamente. Una nel Castello di Praga, e l’altra nella Pavia del 1830. Non capita tutti i giorno che una persona possa “vivere due vita” contemporaneamente. A Matilde è accaduto e lei ne era perfettamente cosciente. Inoltre, la sedicenne ragazza pavese poteva passare da “una vita all’altra” in ogni momento, a suo piacimento. Era lei che decideva dove stare… ora in un posto… ora nell’altro. Greta era veramente una strega in gamba ed aveva fatto le cose in modo perfetto. Pertanto, quando Matilde si rese conto di una tale possibilità si adattò benissimo. Era il 1830. Nella campagna pavese c’era stata una annata piuttosto asciutta ed i raccolti non avevano dato i frutti sperati. Il 16 settembre di quell’anno, alle 6 del mattino, Matilde era davanti alla Chiesa di San Teodoro con il contenitore di ceramica colorato di giallo contenente ciambelline e focaccine diretta al Porto di Pavia. Ora, la sedicenne ragazza pavese, poteva dedicarsi alla sua attività commerciale senza dover contare le imbarcazioni o le persone provenienti da Venezia. Franz era nell’altra “vita” (la vita parallela) con Greta (la strega). A Matilde, interessavano i viaggiatori provenienti dalla città lagunare perché era curiosa. Quella mattina Matilde ebbe una sorpresa. Arrivata al Porto incontrò Giacomo euforico. “Matilde… stanotte mi sono sognato di te. Voglio sposarti oggi stesso.” La ragazza pavese rimase di stucco. Aveva fatto quattro conti. Lei sedicenne, venditrice di ciambelline e focaccine. Lui, vedovo, quarantenne… senza figli e uno stipendio sicuro. A Matilde venne spontanea una domanda. “E, perché mi vuoi sposare proprio oggi?” Secondo Matilde … nulla… capita per caso… e l’idea di Giacomo non poteva essere “nata” così di punto in bianco senza una ragione precisa… (domani… il seguito). (decima puntata) “Le tre sorelle di Pavia nel 1830” Buona giornata a tutti Dino

1 commento:

  1. ….…bella prospettiva per Matilde,….il poter “vivere” due vite parallele, una “quotidiana” a Pavia e l’altra “fantastica” nel Castello di Praga……… Ciao Dino,….oggi è solo un bel racconto che tu con la tua fervida fantasia…… proponi,……..ma , chi ci dice che questo non sia gia accaduto veramente o possa accadere un domani?????????..........Vice
    (Rispondi)

    RispondiElimina