giovedì 12 luglio 2012

MATILDE (13) racconto a puntate di Dino Secondo Barili

13 LUGLIO 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 13 luglio 2012 – venerdì – 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto a puntate
“Le tre sorelle di Pavia del 1830” (13)
Matilde ebbe la sensazione di non capire più nulla, siccome, però, era una ragazza forte, non si preoccupò. Aveva molte “risorse” dentro di sé… una delle quali era quella di vivere (contemporaneamente) in due “vite” parallele… Non si fece scrupoli. Decise di incontrare subito Giacomo: il bel quarantenne vedovo, senza figli. Era seduto sulla riva del fiume Ticino… al Porto di Pavia dove, nel 1830, approdavano le imbarcazioni provenienti da Venezia. Guardava la corrente del fiume ed aveva il volto sorridente, quasi estasiato. Stava pregustando una favolosa giornata. Quello stesso giorno, infatti, si sarebbe sposato con Matilde, la giovanissima ragazza pavese alla quale aveva chiesto la mano. La notte sarebbe stata tutta sua, infuocata, da uomo maturo, finalmente accasato, con una solida prospettiva: la nascita di eventuali figli. Matilde osservò la scena. Si avvicinò a Giacomo e lo baciò appassionatamente sulla bocca. I passeggeri di una imbarcazione appena giunta da Venezia si fermarono un attimo ad osservare la scena… forse invidiosi di non essere loro al posto del vedovo quarantenne … dalla fortuna sfacciata. La storia, però, riserva sempre delle sorprese…e…Giacomo non si accorse che tra i passeggeri provenienti da Venezia c’era un signore avanti negli anni che gli somigliava assai. Era, infatti, suo padre, Michele, alto funzionario al quale venivano affidati incarichi delicati e particolarmente complessi. A Pavia, il funzionario Michele, sapeva di poter incontrare il figlio Giacomo. Non avrebbe, però, mai immaginato di salutare il proprio figlio al Porto… mentre era impegnato in un bacio tenero ed appassionato … con una ragazzina che poteva essere sua figlia. La differenza d’età tra Matilde e Giacomo era evidentissima… anche se si trattava di una bellissima coppia. Quando il bel quarantenne riconobbe il padre Michele diventò “rosso in volto”, come se avesse commesso un reato grave. Cercò di giustificarsi. Presentò Matilde, la sedicenne, al padre spiegando che era il giorno del loro matrimonio… e che quello stesso giorno sarebbero diventati marito e moglie. Il funzionario Michele fece finta di credere alle parole del figlio, ma a Pavia, lui, il Funzionario Michele, era giunto proprio per Matilde…su segnalazione di un Ufficio Speciale delle Autorità pavesi: l’Ufficio “casi rari”. Matilde, infatti, era diventata un “caso”…ed era finita nei … “sentito dire di tutta  la città”… Molte persone cercano la notorietà… ma non la trovano. Mentre Matilde era sulla bocca di “tutta” Pavia… per il suo fascino, per la sua originalità … e gli eccezionali comportamenti di cui era in possesso. La sedicenne ragazza pavese aveva una qualità unica: poteva scomparire da un momento all’altro senza lasciare traccia… Ormai non poteva più nasconderlo. Di punto in bianco, Matilde, pur trovandosi a conversare con un buon numero di persone, in Strada Nuova o in qualche altro luogo, poteva scomparire come un’ombra senza lasciare traccia… e riapparire subito dopo. Il padre di Giacomo, il Funzionario Michele, era l’esperto inviato da Venezia per studiare il caso… E come caso, a detta di molti, era veramente interessante… (domani… il seguito). (tredicesima puntata) “Le tre sorelle di Pavia nel 1830” Buona giornata a tutti Dino

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