sabato 1 dicembre 2012

IL MERCATINO DELLE COSE DEL TEMPO CHE FU... racconto di Dino Secondo Barili

2 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 2 dicembre 2012 – Domenica – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
Il mercatino delle cose del tempo che fu…
Ogni persona ha i suoi gusti e le sue idee … ed è giusto che difenda il proprio modo di pensare e vedere le cose. Giovanpietro, cinquant’anni ben portati (timido e introverso) e con una storia personale un po’ complicata… aveva il “pallino” dei “mercatini delle cose del tempo che fu”… Non perdeva occasione per frequentare i paesi nei quali con puntualità si svolgevano tali manifestazioni. Con meticolosità maniacale passava in rassegna ogni banchetto e, con gli occhi che sembravano radar… esaminava gli oggetti esposti. A Varzi (in Provincia di Pavia), lo scorso anno, Giovanpietro, acquistò un “diario”. Nulla di straordinario: un quadernetto scritto a mano … mano di donna. Giovanpietro l’aveva letto con attenzione e vi aveva trovato dei riferimenti che lui stesso aveva conservato nella memoria. C’era la descrizione di un paesino di montagna… poche case, perse in mezzo ai boschi… una casetta con il camino acceso. Più che ricordi erano del flash… delle immagini scollegate l’una dall’altra, ma che rappresentavano per il “cinquantenne” dei piccoli misteri. Giovanpietro da piccolissimo era stato sottratto alla madre ed allevato in un Convento di suore di Milano. Lì aveva studiato ed aveva raggiunto un buon grado di istruzione. Tale grado gli aveva permesso di essere assunto presso un importante Ufficio. Le soddisfazioni non erano mancate, ma quei piccoli ricordi… (“flash” come li chiamava) ogni tanto tornavano ad emergere da un lontano passato e a chiedere una spiegazione. Così, Giovanpietro si era avventurato “nel mondo dei mercatini” dove c’è di tutto e ogni cosa. Dove il “Destino”, a volte, sembra giocare un ruolo importante. Infatti, il nostro cinquantenne… lesse e rilesse il “diario” che aveva acquistato a Varzi e ogni tanto riusciva a individuare qualche elemento interessante, qualche frase che “spiegava” un suo ricordo. Per esempio, nel diario c’era una frase… “al campo delle noci… c’è una fontanella”. Giovanpietro si ricordava di una fontanella in un angolo di un campo… Ad un tratto sentì il desiderio di trovare quel campo. Fece un po’ di telefonate ad alcuni conoscenti originari dell’Oltrepò Pavese e, Giacomo, un amico, ex- compagno del Liceo, gli disse che suo padre possedeva un “campo delle noci” a cavallo tra la provincia di Pavia e quella di Piacenza. Giovanpietro insistette per farsi accompagnare in tale luogo. L’amico l’accompagnò. Il tempo cambia ogni cosa…e anche il campo delle noci non era più come era descritto nel diario. Ma la sorpresa accadde lo stesso. L’amico Giacomo volle presentare a Giovanpietro sua cognata, la moglie di suo fratello Egidio. Si chiamava Evelina ed aveva cinquant’anni… Quando Giovanpietro ed Evelina si trovarono uno accanto all’altro, Giacomo, notò un’incredibile somiglianza… Quando controllarono la data di nascita e si scambiarono le personali informazioni … tutto coincise: erano fratelli gemelli. Il Diario l’aveva scritto proprio Evelina … e l’aveva perduto, un giorno che era andata a Varzi alcuni anni prima. - fine- Questo è il 92° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno”. – Buona giornata a tutti. Dino

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