mercoledì 26 dicembre 2012

WANDA... E LA FONTANA DELLA FELICITA' racconto di Dino Secondo Barili

26 DICEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 26 dicembre 2012 – Mercoledì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
Wanda… e la fontana della felicità
Passando in Strada Nuova a Pavia, nei pressi dell’Università, è facile incontrare giovani studentesse bionde sui venticinque anni…Tuttavia, sono poche le studentesse bionde come Wanda. 24 anni, alta, bionda e con un “non so che” di particolare… come il naso. Il lettore dirà che il naso fa parte del viso. Vero. Ma il naso è la parte anatomica che da il carattere al viso… Il naso di Wanda era ed è unico. Lo diceva sempre anche Andrea, il suo fidanzato, quando, estasiato, l’ammirava. “Wanda, quando guardo il tuo naso, il tuo nasino così unico e originale… non posso farne a meno di rimanere affascinato e senza parole.” A parte il naso, Wanda aveva anche molte altre qualità. Abitava in un antico Palazzo di Strada Nuova in Pavia. Il Palazzo era quello abitato dei suoi avi… da oltre cinquecento anni. Era questa la differenza. Una giovane studentessa appassionata di storia locale … e “portatrice” di un “patrimonio storico” lungo mezzo millennio. Era come se Wanda, incarnasse Pavia, le infinite storie della città… e Pavia non fosse solo la sua città, ma tutto il suo essere, il suo esistere. Il 21 dicembre 2012, Wanda aveva deciso di fare un viaggio… partire senza una meta, uscire dalla città, da Pavia. Il 23 dicembre aveva deciso la meta. Sarebbe andata a Berna in treno. Berna è la capitale della Confederazione svizzera dal 1848. Posta sul fiume Aar, conta circa duecentomila abitanti. Possiede un magnifico parco nel quale vivono cervi, caprioli e altri animali… per la felicità degli abitanti della città ed i visitatori che giungono da ogni parte… e da tutte le parti del Mondo. Il 23 dicembre, Wanda era alla Stazione Ferroviaria di Pavia. Aveva già acquistato il biglietto, quando ricevette una telefonata. “Sono Clara, tua coetanea e tua cugina, figlia dello zio Carlo. Sono appena partita da Berna per Pavia. Ho bisogno di te, assolutamente.” Wanda, si ricordava di una cugina Clara, ma non l’aveva mi incontrata. Il Palazzo degli avi di Wanda era un po’ il “centro del mondo della Famiglia”. Non poteva non ospitarla in quanto Wanda “era la Famiglia”. Chiese a Clara solo l’ora di arrivo a Pavia: il 23 dicembre alle tre del pomeriggio. Ormai il viaggio a Berna era andato a vuoto. L’arrivo di Clara e le presentazioni avvennero alla Stazione FS di Pavia e Clara era la fotocopia esatta di Wanda. Sembravano due sorelle gemelle. Wanda chiese a Clara le ragioni del suo viaggio a Pavia. “Tra le carte dei nostri avi” – disse Clara –“ho trovato una testimonianza del 1562. Diceva: “A Pavia, nel Palazzo degli Avi, c’è una fontana. E’ la fontana della felicità. C’è una pietra con un foro a stella…basta accarezzare tale pietra per ottenere un indimenticabile momento di felicità.” Wanda rimase allibita. Proprio nei giorni precedenti il Natale aveva fatto fare dei lavori. Le due ragazze bionde corsero al Palazzo in Strada Nuova. I lavori erano completati, ma Wanda volle rivedere la pietra con il foro a stella …com’era prima dei lavori. Prese un martello e ritrovò la “pietra con il foro a stella”. Le due ragazze l’accarezzarono con le dita e provarono sensazioni uniche …e ”vissero un Natale di felicità”. Clara di Berna non era altro che “la mano del destino”… La pietra della felicità “non poteva scomparire” dal Palazzo degli antichi avi. - Questo è il 116° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno” –. Buona giornata a tutti Dino

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