venerdì 2 novembre 2012

IL DOTT. GINO... E L'ARTE DI CAMBIARE racconto di Dino Secondo Barili

2 NOVEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 2 novembre 2012 – Venerdì – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del venerdì
Il Dott. Gino… e l’arte di cambiare
Per coloro che osservano la vita quotidiana … ogni giorno c’è una sorpresa. Il Signor Claudio è un artigiano molto bravo. Viene richiesto in molte località per arredare o rinnovare ambienti di alta classe. Case signorili nelle quali i proprietari, gente piena di soldi, passano pochissimo tempo. Ci vanno ogni tanto per mostrare le loro “rarità” a nuovi conoscenti … come fossero “trofei di guerra”. Il Signor Claudio, però, è un artista non è mai soddisfatto di ciò che fa. Ogni casa, secondo l’arredatore, deve essere un capolavoro, unica nel suo genere. Ma qual è “l’elemento” che rende unica una casa? Il Signor Claudio si arrovellava il cervello … Un anno fa, mentre camminava in Strada Nuova a Pavia, all’angolo di Corso Cavour, il nostro arredatore ebbe un’illuminazione. Vide un giovanotto sui trent’anni… Era Gino, il Dott. Gino, il figlio della Signora Maria abitante nel suo stesso Palazzo. Gino aveva una “strana fama”. Aveva studiato all’Università, Scienza della Comunicazione, poi si era “inventato” un lavoro … ma quale? Nemmeno lui era in grado di spiegarlo. Il Signor Claudio, l’artigiano arredatore… volle saperne di più. Prese contatto con lo stesso Dott. Gino per mezzo di sua madre… e finalmente ebbe “idee nuove” da sottoporre ai propri clienti. Si. Perché il Signor Claudio non è un tipo che si accontenta di ciò che fa… vuole sempre qualcosa in più. Ora c’era il Dott. Gino il quale, per prima cosa chiese di vedere un appartamento arredato dal Signor Claudio. Concesso. Il giorno stabilito Gino e Claudio si recarono sul Lago di Garda, in una bella e grande villa ottocentesca arredata alla perfezione. Gino volle essere lasciato solo nel Salone delle Feste… almeno fino a quando non avrebbe richiesto compagnia. Nel grande Salone degli specchi memorizzò l’ambiente, le poltrone, il divano, il grande tavolo, le sedie… poi vi ambientò una storia, e vi si “immerse” anima e corpo. Chiamò Claudio che guardava il lago di Garda dalla finestra di un’altra stanza… ed avvenne il miracolo. Non era più solo un Salone delle Feste… ma qualcosa di più. Era diventato il set cinematografico… dove si facevano le prove di un grande film. Il Dott. Gino aveva un piccolo strumento tra le mani che emetteva musica, un valzer di Strauss… Ogni tanto la musica si alzava e si abbassava dando spazio alla voce del Gino che raccontava la storia del Salone delle Feste… degli amori, dei baci, delle carezze… nate in quel magico luogo. Claudio si rese conto che la voce del Gino era incantevole, le scene e personaggi diventavano reali. Lo volle come collaboratore. Quando faceva i “preventivi” per arredare nuovi lussuosi ambienti, ci metteva sempre “la voce del Gino”. Sul lago Maggiore avvenne un altro miracolo. Durante una “rappresentazione”… Lucia, la figlia del proprietario della villa si innamorò del Gino e lo volle “compagno per la vita”… Così va il treno della vita e… dell’amore. - fine- Questo è il 62° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno”. – Buona giornata a tutti. Dino 

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