lunedì 5 novembre 2012

LO STRANO SOGNO ... DELLA SIGNORA FLAVIA racconto di Dino Secondo Barili

6 NOVEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 6 novembre 2012 – Martedì – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
Lo strano sogno …della Signora Flavia
E’ possibile avere due o più vite? Qualcuno pensa di si. Per alcuni è un desiderio… per altri una condizione. Proprio come la Signora Flavia donna fatta. Quarant’anni, sposata, senza figli. Un marito che l’adorava… Ma non era felice. Si sentiva incompleta. Siccome il marito aveva un bel posto in Banca, ben remunerato, Flavia, dopo il matrimonio, non aveva avuto bisogno di lavorare. Il marito Stefano era stato convincente: “Cosa ci vai a fare a lavorare? Puoi startene a casa tua… senza obblighi , senza orari… senza che nessuno ti soffi sul collo dalla mattina alla sera”. Flavia, convinta, ma non troppo, accettò. I primi tempi furono una pacchia. Flavia si alzava quando voleva. Per i mestieri di casa, Stefano suo marito, aveva pensato… a una colf a ore… a discrezione di Flavia. Meglio di così cosa avrebbe voluto pretendere una donna? Unico problema era la sera, la notte. Si, perché Stefano, a letto, era esigente. Alla sera desiderava che la moglie Flavia fosse sempre, su di giri, ben vestita (anzi, elegantemente vestita). La cena fosse un rituale… il preambolo “del letto”… per raffinatezza ed estrosità. Ogni tanto, il marito Stefano, per la cena, invitava a casa sua i personaggi più importanti della sua Banca. E, per il dopo cena, Stefano… amava i preamboli amorosi… molti… diversi …l’amore come apice della felicità. Cosa fa una moglie pur di accontentare il marito del quale è innamorata? Tutto! Non c’erano problemi di soldi… Flavia chiedeva … e Stefano metteva a disposizione quanto richiesto. Anche nelle migliori famiglie, però, c’è sempre qualcosa di misterioso, di inspiegabile. Dopo mesi e mesi che Stefano e Flavia andavano alla grande… “davano” spazio alle loro “fantasie”…la “donna” cominciò ad avere dei sogni. In un primo tempo…un sogno ogni tanto, poi con cadenza mensile, infine settimanale …e poi… un sogno ricorrente… sempre lo stesso. Ne parlò al marito Stefano il quale si fece raccontare più e più volte i particolari. Poi, la decisione comune dei due coniugi di interpellare uno Psicologo. Flavia, per l’ennesima volta, raccontò, al Professionista, il sogno ricorrente e descrisse un particolare. Nel sogno, “lei” rincorreva, un individuo (uomo o donna … non era in grado di dirlo) intorno ad una fontana al centro del cortile di un Palazzo del Cinquecento. Il professionista prese nota.. Chiese solo di essere autorizzato a svelare il particolare al marito Stefano. Flavia acconsentì. Da quel giorno il sogno ricorrente ebbe termine… Non era passato un mese, ed il marito Stefano, di notte, cominciò ad avere degli incubi. Poi un sogno ricorrente… tutte le notti. Svelò il sogno a Flavia. Nel sogno, “lui, Stefano, rincorreva un individuo (uomo o donna… non era in grado di dirlo) intorno ad una fontana al centro del cortile di un Palazzo del Cinquecento. - fine- Questo è il 67° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno”. – Buona giornata a tutti. Dino

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