martedì 6 novembre 2012

UOMINI ... CON IL GREMBIULE (CASALINGO) racconto di Dino Secondo Barili

7 NOVEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 7 novembre 2012 – Mercoledì – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
Uomini… con il grembiule (casalingo)
Negli ultimi sessant’anni la vita delle famiglie è molto cambiata. Sessant’anni fa il “dominio” all’interno della casa era tutto al femminile. C’erano parecchi figli, tante bocche da sfamare, il magro bilancio famigliare da far quadrare. Era la donna… la “regina” della casa. L’uomo era quasi sempre fuori casa… nell’orto, a pesca… sempre con l’intento di “portare a casa qualcosa da mangiare”. Alla domenica, il luogo frequentato dagli uomini (non tutti) era l’Osteria. In casa, la frase più pronunciata, fino a sessant’anni fa era… “Se non ci fossi io in questa casa!” A pronunciarla era sempre la donna… la quale si faceva carico di “tutto”… compreso il vestito del marito (spesso l’unico). In questi ultimi sessant’anni la donna è “uscita di casa” per andare in fabbrica, negli uffici, nella Scuola o in qualche altro posto. Ora, non si sente più quella famosa frase: “Se non ci fossi io in questa casa…” La famiglia di un tempo non c’è più. E’ comparso un nuovo “personaggio”: l’uomo… con il grembiule del casalingo. Si va diffondendo, sempre di più, la figura dell’uomo che, finito il lavoro, appena rientrato in casa, si metta a cucinare, a preparare la lavatrice, a lavare i piatti (quando non c’è la lavastoviglie), far fare i compiti ai figli in età scolare, ecc… Insomma tutto l’opposto dell’uomo di sessant’anni fa. Anzi, qualche giorno fa, Amerigo, un uomo di cinquant’anni con moglie e due figli diceva: “Per me è un passatempo rientrare dal lavoro e dedicarmi alla casa. Innanzi tutto mi piace cucinare. Adesso, provvedo io stesso a quasi tutto. Vado al Supermercato a fare gli acquisti e poi… inventarmi il “menù”. Devo dire che, mi moglie mi lascia fare. Alle amiche dice: “Preferisco vederlo ai fornelli, anziché al Bar con gli amici”. Io ho imparato a organizzarmi in modo tale da trasformare la casa in secondo lavoro … per divertimento. Ho imparato a fare i piccoli lavori di casa come le manutenzioni minute… il “fai da te”. Nella mia intraprendenza ho coinvolto i figli i quali, a volte… “mi rubano il lavoro”. In una società come l’attuale l’uomo deve “impadronirsi” delle nuove opportunità. Secondo me, la casa deve diventare una “piccola azienda” … dove tutti i componenti contribuiscono al benessere di ognuno. Solidarietà reale, quindi, dove non c’è tempo da perdere, dove tutti sanno che… ciò che uno non fa … qualcun altro (all’interno della famiglia) dovrà farlo. Il benessere di tutti dipende dall’impegno di ognuno.” E la donna? – dirà qualche lettore… Della donna e del suo ruolo … ne parleremo domani. - fine- Questo è il 67° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno”. – Buona giornata a tutti. Dino

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