venerdì 16 novembre 2012

PAPA' ... A 60 ANNI? racconto di Dino Secondo Barili

17 NOVEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 17 novembre 2012 – Sabato – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
Papà… a 60 anni?
Con quest’aria fresca novembrina… il luogo più indicato per fare quattro chiacchiere è sicuramente il Bar. O meglio, è quello che pensavano, ieri mattina, i soliti quattro amici: Domenico, Carlo, Claudio e Pierangelo. Quattro amici inseparabili per i quali gli argomenti di conversazione non mancano mai. “Basta guardarsi intorno per notare sempre qualcosa di nuovo.” – diceva Pierangelo. E Claudio di rimando…”E non sempre… di positivo”. Carlo è nato diplomatico. Tutte le cose le vede sempre in funzione del punto di vista dell’altro…della controparte. “Io, non sarei così drastico. In tutte le cose c’è sempre qualcosa di positivo… anche quando noi non riusciamo a vederne i contorni.” – “Bravo. Bravo… “- continuò Pierangelo - “E’ proprio quello che penso anch’io. Solo… che certe volte è difficile capire dove si trova il lato positivo. Per esempio, ho un amico di vecchia data di cui preferisco non fare il nome. Ha 60 anni, come me. La scorsa settimana l’ho incontrato in Piazza della Vittoria. Dopo molti anni abbiamo preso il caffè insieme. Essendo coetanei, ci siamo sposati trent’anni fa a distanza di qualche mese. Un anno dopo, siamo diventati papà. Due femmine… “Il prossimo sarà un maschio”… ci siamo detti, allora. Quel maschio non è mai arrivato… Poi, per anni ci siamo persi di vista. Ora, in Piazza della Vittoria, il mio amico coetaneo sembrava titubante, un po’ impacciato. Cominciò a parlare di donne. Prese il discorso alla larga… come uno che aveva voglia di “menare il can per l’aia”. Poi, la notizia. “Sai, Pierangelo, un mese fa sono diventato papà di un ben maschietto…” Sono rimasto allibito Non sapevo più cosa dire. Mi ha trovato totalmente impreparato. Ho pensato subito che non poteva averlo avuto dalla stessa moglie che aveva sposato trent’anni prima. Avendo la stessa, l’età di mia moglie … non poteva aver oltrepassato i limiti naturali…. L’amico mi prevenne… Mi sono sposato nuovamente…con una donna… trent’anni meno di me. Voleva un figlio a tutti i costi. Ho cercato di spiegarle che avevo sessant’anni e che alla mia età si “pensa alla pensione”… Non c’è stato verso. Sai come sono le donne. Ho dovuto cedere io. Non so se ho fatto bene o male … ma ormai è fatta. Lei è di un paese dell’Africa…” Devo dire che il caffè in Piazza della Vittoria … mi è andato di traverso. Pensavo a come mi sentirei io in una simile situazione.… Se fosse capitato a me… Mia figlia si è sposata un anno fa…Io e mia moglie siamo trepidanti perché è incinta… e tra qualche settimana… nascerà il bambino…“diventeremo nonni”. Non è questione di pregiudizi…e che proprio non mi vedo a trattare pannolini e biberon… alla mia età.” Pierangelo tacque. Anche Domenico, Carlo e Claudio non dissero una parola… ma i loro silenzi …”parlavano” per loro. - fine- Questo è il 77° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno”. – Buona giornata a tutti. Dino

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