martedì 27 novembre 2012

LA SIGNORA GIUDITTA ...E IL SENSO DEI GIORNI racconto di Dino Secondo Barili

28 NOVEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 28 novembre 2012 – Mercoledì – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
La Signora Giuditta… e il senso dei giorni
Lo scorso anno la Signora Giuditta ha avuto un problema. Il marito Anselmo sarebbe andato in pensione nell’arco di pochi mesi. La Signora Giuditta era già pensionata da qualche anno e non era il problema della pensione che la preoccupava. Lei alla pensione si era adattata benissimo… ma suo marito Anselmo aveva un carattere particolare. Aveva la tendenza ad “adagiarsi sugli allori”… cioè non fare nulla… abbandonarsi e addormentarsi davanti alla TV. Questo tipo di atteggiamento (da quanto raccontano i medici) è il metodo migliore per finire presto …all’aldilà. La Signora Giuditta non voleva (Destino permettendo) ritrovarsi vedova nel giro di pochi anni. Ecco perché aveva predisposto un suo piano. Innanzitutto si era informata presso il suo medico di famiglia per seguire un “programma” che “desse la carica a suo marito Anselmo”. Secondo, lei stessa, si attivò per cercare “agganci” con “Associazioni o Gruppi di attività ludiche”. La ricerca non fu vana. La Signora Giuditta, nel giro di poche settimane ebbe tutte informazioni necessarie. Il giorno stesso in cui il marito Anselmo si trovò in pensione… si vide suonare la sveglia alla stessa ora in cui andava in Ufficio. Mugugnò non poco. “Ma, da oggi, non sono in pensione? Che necessità c’è di far suonare la sveglia?” – La Signora Giuditta fece finta di cadere dalla nuvole. “Ah, già. Mi ero dimenticata di dirtelo. Tra un ora passano i nostri amici, Grazia e Michele (due infaticabili camminatori) per una scampagnata al Monte della Grondaia. Fai appena in tempo a farti la barba e a metterti in ordine.” Anselmo non la prese bene… ma si adeguò.”(come fanno spesso i mariti) – Giuditta intanto era già pronta ed aveva preparato “un vettovagliamento di prima scelta”. La giornata era stata favolosa, ma alla sera, Anselmo, era più stanco di quando andava a lavorare. La sveglia continuò a suonare alla stessa ora, cioè l’ora in cui Anselmo si svegliava per andare in Ufficio ed i mugugni continuavano… Intanto il progetto della Signora Giuditta andava avanti. Un giorno di tregua, e poi, altro passeggiata molto stancante. Il neo – pensionato Anselmo, dopo un po’ aveva cominciato ad evitare le lamentele. Il suo concetto della donna (e di sua moglie in particolare) era che “le mogli fanno tutto ciò che vogliono … e i mariti devono (volenti o nolenti) adeguarsi”. Ad un mese dall’andata in pensione, il Signor Anselmo, notò sul tavolo della cucina un quaderno. Pur non essendo per natura curioso prese il quaderno e lo sfogliò. C’era descritto per filo e per segno il “suo programma”, cioè quello che sua moglie Giuditta aveva predisposto per lui. Fece finta di nulla. La mattina successiva, prima che suonasse la veglia, si alzò. “Alzati Giuditta, tra due ore passano i nostri amici Fiorenza e Carlo per la gita al Monte Penice…” – Giuditta, non disse nulla. Aveva capito che Anselmo aveva letto il quaderno … e si era messo in riga! . - fine- Questo è il 88° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno”. – Buona giornata a tutti. Dino

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