sabato 24 novembre 2012

LE LAMENTELE DELLE DONNE... racconto di Dino Secondo Barili

24 NOVEMBRE 2012
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 24 novembre 2012 – Sabato – ore 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
Le lamentele delle donne…
Secondo alcuni studiosi “della coppia”, quando una donna (moglie, compagna o fidanzata) inizia a lamentarsi significa che nella coppia cominciano ad emergere “alcune crepe”. Le donne, infatti, sono facili al lamento. Si lamentano di tutto e di ogni cosa. In ogni momento. La donna è sensibile alle “variazioni di situazioni” (non solo meteorologiche … influssi lunari) ma a tutti i cambiamento che possono intervenire, specialmente… nella coppia. L’uomo perfetto non esiste, ma gli uomini non si lamentano così facilmente come la donna e trovano sempre la soluzione ai problemi. Ecco perché alcune donne rendono la vita impossibile ai loro uomini. Ecco perché… molti uomini si dedicano a varie attività sportive. Il ciclismo, per esempio… (vivere da “solo” sopra ad una bicicletta e non sentire nulla che non sia il “rumore delle ruote sulla strada”). Oppure… attività sul fiume (come la canoa) dove lo sforzo fisico è modulato dallo sciacquio dell’acqua contro le pareti dell’imbarcazione. Molti uomini sono pronti a dedicarsi a tutto… pur di non sentire “lamentele di donne”. La storia è piena di aneddoti. Si racconta che, qualche anno fa, un Libero Professionista, era oberato dal lavoro. In Ufficio passava sempre più ore ed era sempre con l’acqua alla gola per il lavoro. Quando tornava a casa, la moglie casalinga, con due bambini (e una colf a tempo pieno) era un continuo lamentarsi… “Guarda che vita insulsa è la mia… Mai una passeggiata con te in Corso Cavour, una cena al Ristorante, una Crociera… Non come le due o tre amiche che incontro alla Scuola Elementare dei figli per le quali … la vita è un sogno… Tu, sei sempre in Ufficio... e fare che cosa, poi? Lo saprai soltanto tu.” Una sera il Libero Professionista tornò a casa sfinito. La moglie cominciò la solita “lagna”. L’uomo, il “Dottore”, il Libero Professionista, aveva dovuto combattere un’intera giornata con “tesi” di ogni genere ed era giunto il momento di dire “basta”. Disse alla moglie che doveva uscire per prendere le sigarette… Non tornò più! Quella notte alloggiò in Albergo… Poi, affittò un appartamento ammobiliato … L’unica compagnia che si permise … fu “un giradischi 33 giri” di una volta con i valzer di Strauss… Naturalmente l’uomo venne “additato” come esempio di inaffidabilità, “crudeltà mentale” per aver abbandonato moglie e figli… La moglie, però, non aveva pensato che il benessere di cui godeva lei e la sua famiglia era dovuto al lavoro massacrante del “marito”… e che le “croci… e la croce” bisogna saperle portare in due (se si ha voglia). Naturalmente, gli “incantesimi” finiscono per qualsiasi coppia. Quando, un “incantesimo” finisce … inutile chiedersi chi ha cominciato per primo … e per quale motivo. E’ finita… è finita… e basta! - fine- Questo è il 84° “racconto breve” scritto dal 2 settembre 2012. Il “progetto-sfida” è di scrivere 365 racconti in 365 giorni (uno al giorno). Riuscirà, il sottoscritto, a raggiungere tale traguardo? Vedremo... “Se son rose fioriranno”. – Buona giornata a tutti. Dino

1 commento:

  1. 24 novembre “ ANDREA DUNG-LAC e 116 COMPAGNI”, Santi Martiri Vietnamiti …..... Il cristianesimo giunse in Vietnam verso la fine del 1500, ma fu continuamente osteggiato dai regnanti locali tanto che, tra i secoli XVII e XIX, si susseguirono più di 50 editti contro i cristiani, che provocarono l’uccisione di circa 130 mila fedeli. La persecuzione toccò il suo culmine sotto il regno di Tu-Duc (1847-1883): per i nativi era difficile dissociare la nuova fede dalla politica coloniale francese che pretendeva di impadronirsi del paese. I missionari venivano braccati a pagamento e uccisi sul luogo stesso dove venivano arrestati; ai catechisti vietnamiti veniva impresso a fuoco sul volto la scritta: «Falsa religione». I semplici fedeli avevano salva la vita solo se calpestavano la croce; altrimenti subivano supplizi di ogni genere inventati con fantasia feroce. In ogni caso, i nuclei familiari cristiani venivano smembrati e i congiunti erano deportati in regioni diverse, privati di ogni proprietà e di ogni legame religioso. Nel 1988 vari gruppi di martiri vietnamiti, beatificati dai precedenti pontefici, sono stati unificati in un solo gruppo e canonizzati da papa Giovanni Paolo II che li ha anche dichiarati «Patroni del Vietnam».Vi sono compresi: 8 vescovi, 50 sacerdoti, 59 laici (tra cui medici, militari, molti padri di famiglia e una mamma). A rappresentarli tutti, il Messale Romano nomina Andrea Dung-Lac, prima catechista e poi sacerdote, che riscuote in Vietnam una particolare devozione. Nato da famiglia vietnamita poverissima, nel 1785 circa, fu venduto infante ad un catechista cattolico che lo allevò e che, apprezzatane l'intelligenza, lo avviò alla carriera ecclesiastica finché fu ordinato sacerdote il 15 marzo 1823. Divenuto parroco, dovette subire persecuzioni ed angherie da parte delle autorità locali che lo imprigionarono. Liberato dai fedeli con il pagamento di un riscatto, cambiò più volte territorio, ma la vicenda si ripeté continuamente, fino a che fu definitivamente imprigionato e condannato a morte per decapitazione per non aver rifiutato la sua fede. L'esecuzione avvenne insieme a quella del sacerdote, santo e martire, Pietro Truong van Thi, che lo aveva ospitato, ad Hanoi il 21 Dicembre 1839. Il nome Andrea, da greco significa: uomo virile e robusto. Altri Santi del giorno: Sant' Alberto di Lovanio (XII sec.); Sante Flora e Maria, martiri a Cordoba (IX sec.).
    Vice

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