mercoledì 21 novembre 2012

OGGI, SANTA CECILIA di Vice Miazza

OGGI,
SANTA CECILIA
di
Vice Miazza
22 novembre “SANTA CECILIA”, patrona dei musicisti....... secondo la tradizione, Cecilia sarebbe nata nel II secolo da una nobile famiglia romana. Sposata al nobile Valeriano, il giorno stesso del matrimonio, gli avrebbe comunicato il suo voto di perpetua verginità, convertendo al cristianesimo il marito insieme al fratello di lui, Tiburzio..
I due fratelli, ricevuto il battesimo, furono arrestati e condannati alla decapitazione. Al momento dell’esecuzione Massimo, funzionario dell’impero, toccato dalla fede di Valerio e Tiburzio confessò di essere anche lui cristiano e venne insieme a loro decapitato. Cecilia raccolse con le sue mani i corpi dei tre martiri e non molto tempo dopo anch’essa viene denunciata e condannata. I carnefici non osando eseguire la sentenza in pubblico tentarono di soffocarla con i vapori del bagno nella sua stessa casa ma una celeste rugiada la salvò. Un littore, mandato a decapitarla, colpì il suo collo tre volte senza riuscire a reciderlo. Cecilia nonostante la ferita visse ancora tre giorni. Al pontefice Urbano I, recatosi a visitarla, Cecilia agonizzante lasciò in eredità la propria casa con la preghiera di tramutarla in chiesa. Ma solo nell’anno 821, sotto il pontificato di Pasquale I, la chiesa edificata fu consacrata alla santa martire. La salma della Santa, dopo cinquecento anni ancora intatta, fu traslata dalle catacombe di S.Callisto (dove ancora oggi si può visitare la cripta che ne ospitò il corpo) alla chiesa, già sua antica dimora, insieme ai martiri Valeriano, Tiburzio e Massimo. A questi Pasquale I volle aggiungere anche il corpo di S. Urbano. È quanto mai incerto il motivo per cui Cecilia sarebbe diventata patrona della musica. In realtà, un esplicito collegamento tra Cecilia e la musica è documentato soltanto a partire dal tardo Medioevo. attorno al secolo XVI, di una parte della passio nella quale si narra che, durante i festeggiamenti nuziali, Santa Cecilia, mentre gli organi suonavano, in cuor suo cantava al Signore di renderla immacolata e di non confonderla. Tale testo risulta infatti adattato ed utilizzato nel passato come antifona alle lodi e ai vespri nella memoria di Santa Cecilia. Nella liturgia attuale, per la memoria di S. Cecilia il 22 novembre, si trova ancora un riferimento al canto nella orazione: "Ascolta, Signore, la nostra preghiera e per intercessione di S. Cecilia, vergine e martire, rendici degni di cantare le tue lodi." Il nome Cecilia, deriva dal nome di famiglia romana. Altri Santi del giorno: Beato Tommaso Reggio, vescovo di Genova, fondatore (1818-1901) – Beati Salvatore Lilli Presbitero (1853-1895) O.F.M. e sette compagni. Vice

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  1. 23 novembre “SAN COLOMBANO”.........Colombano, monaco irlandese, fu uno dei più grandi missionari e uno dei grandi “padri” dell’Europa cristiana. Nacque intorno all’anno 543 nella provincia di Leinster, nel sud-est dell’Irlanda. All’età di circa vent’anni entrò nel monastero di Bangor nel nord-est dell’isola, dove era abate Comgall, un monaco noto per la sua virtù e il suo rigore ascetico. In piena sintonia col suo abate, Colombano praticò con zelo la severa disciplina del monastero, conducendo una vita di preghiera, di ascesi e di studio. Lì fu anche ordinato sacerdote. La vita a Bangor e l’esempio dell’abate influirono sulla concezione del monachesimo che Colombano maturò col tempo e diffuse poi nel corso della sua vita. Dopo una lunga preparazione, nell’anno 590, Colombano sentì una profonda necessità di evangelizzazione e appena ne ebbe la possibilità partì, con dodici compagni, con l'obiettivo di diffondere i Vangeli nel mondo. Sbarcò sulle coste dell'Armorica e poi in Francia verso il regno di Austrasia alle corti dei re merovingi. Fondò qui tre monasteri, Luxeuil, Fontaine e Annegray, che seguirono la cosiddetta "regola colombiana", che a differenza di quella benedettina non era dedita solo al lavoro dei campi e alla preghiera, ma anche all'istruzione e all'assimilazione della conoscenza. Nel 610, cacciato dal re dei Burgundi Teodorico II, che il santo aveva aspramente rimproverato per i suoi costumi licenziosi, si diresse lungo la valle del Reno. Fondò clandestinamente altri monasteri, espandenosi fino al Lago di Costanza, giungendo poi in Italia.
    Varcò le Alpi, nel 612 col desiderio di raggiungere Roma, per ottenere da papa Bonifacio IV l'approvazione della propria regola. Giunto a Milano, Colombano si pose sotto la protezione del re longobardo Agilulfo, e della regina Teodolinda, che chiesero un suo intervento nella spinosa questione tricapitolina, ovvero su un avvicinamento tra il popolo longobardo e la chiesa vaticana. L'alleanza ebbe successo e come ricompensa gli venne regalato un ampio suolo per costituire un centro di vita monastica a Bobbio. La stessa regina Teodolinda salì sul Monte Penice con Colombano per mostrargli il territorio e fargli promettere di dedicare lì in cima, una chiesetta dedicata alla Madonna. Colombano nel 614 fondò a Bobbio un monastero benedettino, che fu per tutto il Medioevo uno dei più importanti centri monastici d'Europa e ricoprì un ruolo molto significativo dal punto di vista religioso, politico e culturale. Qui morì, il 23 novembre 615, stremato di fatiche e di passione missionaria. La sua tomba si trova tuttora nella cripta dell'abbazia insieme a quelle degli abati suoi successori. Il nome Colombano, significa: dolce, delicato. Altri Santi del giorno: S. Clemente Romano (I sec.) - S. Gregorio di Agrigento (VI- VII sec.) . Vice



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