sabato 15 settembre 2012

BEREGUARDO ... STORY di Teresa Ramaioli

BEREGUARDO ... STORY 
di
Teresa Ramaioli
LA FONTANA DEL RE
di DINO BARILI e TERESA RAMAIOLI
Al centro c’era una grande tavola rotonda alla quale sedevano il Re Luigi XII, Il Conte Scaramazza Visconti e tutte le più alte cariche della corte francese,tutt’intorno gli altri commensali secondo l’ordine d’importanza. Dal palco i musicanti diedero il primo segnale ed il pranzo ebbe inizio. Apparve un enorme pasticcio di carne e verdure riccamente lavorato,portato da dodici cuochi in alta uniforme. Al secondo segnale musicale, vennero liberate in volo candide colombe. Tutti i commensali scoppiarono in fragorose ovazioni. Ma il bello doveva ancora venire. Quando sembrava che tutto fosse tornato tranquillo, i musicanti iniziarono una musica allegra che ricordava i motivi francesi, allora in voga,ed ecco apparire un piccolo nano, vestito da giullare,che si mise a volteggiare sulla tavola del Re, lasciando tutti presenti senza parole. Luigi XII si complimentò con il Conte Scaramazza Visconti per la grandiosa e simpatica accoglienza e l’invitò a Parigi per le feste d’autunno. Ma la giornata riservava ancora una sorpresa. Quando la carrozza reale, sulla strada del ritorno a Pavia, arrivò all’altezza delle Cascine Orsine, nel terreno si aprì una bocca d’acqua. Acqua fresca e limpida che il Re volle bere in segno di buon auspicio. Non era un evento straordinario perché altre volte si era verificato, ma il fatto che fosse avvenuto in occasione del passaggio del Re stimolò la fantasia popolare e venne subito chiamata: la Fontana del Re. La gente di Zelata prese labitudine di frequentare tale luogo con assiduità. Andava a prender acqua fresca per bere. Era diventata una scusa per fare quattro passi e quattro chiacchiere fuori paese. Era il luogo preferito dalle ragazze e dalle donne di Zelata. Per i giovani era diventato luogo per incontrarsi e fare amicizia.Presto vennero esaltate le virtù taumaturgiche dell’acqua della Fontana del Re. Veniva gente da…(seconda puntata- continua). Buona lettura .Teres

1 commento:

  1. LA FONTANA DEL RE
    dI DINO BARILI e TERESA RAMAIOLI
    Veniva gente da Bereguardo, Trivolzio, Motta Visconti, Rosate, Trovo, Torre d’Isola, Pavia e anche da Milano. Tutti avevano sentito perlare dei benefici effetti sulla salute dell’acqua che sgorgava sulla strada delle Cascine Orsine. Giorno e notte, estate e inverno, c’era sempre gente che riempiva recipienti per portarli chissà dove. Si diceva che facesse passare i bruciori di stomaco, che, bevuta al mattino a digiuno, mantenesse l’organismo agile e in buona salute. Aveva anche poteri onirici. Bevuta alla sera prima di coricarsi procurava sogni straordinari. Il momento più esaltante per la Fontana del Re fu agli inizi del 1700, quando una sartina ebbe una singolare avventura. La famiglia della sartina era considerata la più sfortunata del paese. Il padre dopo una lunga malattia morì.La madre lo seguì subito dopo. La ragazza viveva con i piccoli lavori che poteva fare. La sartina si lamentava con il parroco che cercava di consolarla con buone parole:”Non pensarci vedrai che tutto si aggiusterà. Non cedere mai, NELLA VITA TUTTO SI PAREGGIA, IL MALE e IL BENE. PER UNA PORTA CHE SI CHIUDE, SI APRE UNA FINESTRA”.Intanto la nostra sartina andava tutti i giorni alla Fontana del Re… (terza puntata-continua)Ciao Ciao TERESA

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