martedì 25 settembre 2012

ENZA ... IL SOGNO DI UNA SESSANTENNE racconto di Dino Secondo Barili

26 SETTEMBRE 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 26 settembre 2012 – mercoledì – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del mercoledì
Enza … e il sogno di una sessantenne
Ad ogni età corrisponde uno “spirito” C’è lo spirito dei 30anni, dei quaranta, dei cinquant’anni… E c’è pure quello dei sessant’anni. Di tale spirito ne sapeva qualcosa Enza, l’impiegata di un ufficio assicurazioni, la quale, nonostante avercela messa tutta, non era riuscita a trovare la “strada giusta” e farsi una famiglia. Colpa del destino, degli eventi, delle circostanze… fatto sta che le cose sono andate come “hanno voluto”…e non era proprio quello che avrebbe desiderato. Enza, alta (tacchi a spillo), bionda, capelli lunghi, carattere socievole… ma un po’ sfigata. L’ultima volta che aveva avuto una relazione “di una certa consistenza” con l’uomo che le piaceva… era stato cinque anni prima. Tutto era finito in una “bolla di sapone”. Lei abitava e lavorava a Pavia … lui a Genova. Per i primi tempi … era stato lui a correre (si fa per dire) con il treno da Genova a Pavia… Dopo qualche tempo… è stata lei , una volta alla settimana, ad andare “su e giù”… a prendere il treno alla Stazione FS di Pavia il sabato pomeriggio e tornare con il treno di domenica notte. Alla fine, visto che la situazione non si sistemava (e c’era il rischio di un esaurimento nervoso), fu ancora Enza a mettere la parola fine. Fine di una storia… fine di un amore… Ecco, perché, a volte lo “spirito” viene a mancare… non a sparire. Infatti, Enza era una donna testarda… anche a sessant’anni suonati aveva ancora voglia di combattere… combattere per affermare la validità di un sogno, per ritagliarsi un “briciolo di felicità”. Le colleghe di Enza erano al corrente della situazione. Tra di esse c’era Fausta una 55enne “tutta fantasia”, allegra e soddisfatta della vita. Sabato e domenica sera … in sala da ballo… ballo liscio in una sala affollata di uomini e donne. “Il ballo unisce gli spiriti” – diceva Fausta. Più di una volta aveva proposto ad Enza di “uscire dal guscio”… gettarsi nella mischia (come faceva lei) e non farsi troppe domande. Dagli un giorno, dagli l’altro, Enza si convinse che, forse, una serata in Sala da Ballo non sarebbe stata poi… tanto male. Con Fausta aprì una porta aperta…Quel sabato sera Enza si divertì un mondo… ma non era quello che voleva. Le era sembrato che quella Sala fosse una “frenetica corsa alla ricerca di qualcosa” che non riusciva ad indovinare. Erano incontri, fugaci, frenetici tra uomo e donna, tra un lui ed una lei… il tempo di una canzone, di un ballo… e via. Nulla che potesse durare. Enza, ci andò ancora un paio di volte, poi, disse “Basta”! Meglio un film in TV… (non era quello il suo desiderio). Il sabato sera in casa sola… è lungo a passare…ma alle nove, Enza, ebbe la sorpresa. Il telefonino si era messo a strillare… numero sconosciuto. “Scusi chi parla?” – “Sono Franco. Sono Franco … non ti ricordi di me? Ho avuto il tuo numero di cellulare dal tuo Capo – Ufficio … che è anche amico mio”. Enza si ricordò di Franco… era stato la sua “fiamma” quando aveva vent’anni… Aveva avuto notizie di lui qualche mese prima. Era rimasto vedovo… senza figli… La testa di Enza cominciò a girare… “Enza, posso invitarti a cena? Se vuoi passo tra un’ora…” (le cose andarono di bene in meglio… e continuano tutt’ora) - fine – Buona giornata a tutti Dino

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