domenica 23 settembre 2012

ELVIRA ... E IL PRIMO AMORE racconto di Dino Secondo Barili

24 SETTEMBRE 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 24 settembre 2012 – lunedì – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del lunedì
Elvira… e la ricerca del “primo amore” a Milano
La neo-pensionata Elvira ha tratto un lungo sospiro quando ha avuto tra le mani la lettera con il “certificato di pensione”, ma… subito dopo ha cambiato umore. Si fa presto a dire “pensione”… ma solo fino quando questa è nella prospettiva degli anni a venire… Quando, invece, una persona si trova tra le mani… “la sentenza”, non ride più. Si guarda allo specchio, controlla la carta di identità (“Ho proprio compiuto gli anni”), si fa mille domande… e una fra queste diventa un tormentone: “Possibile che il tempo sia passato così in fretta?” Effettivamente il tempo per Elvira è passato in fretta, troppo in fretta... Aveva vent’anni anni quando varcò la soglia dell’Ufficio Pratiche Libere… A darle il benvenuto fu il Cav. Arnaldo, un pezzo d’uomo, uno e ottanta, sulla sessantina, dall’aspetto burbero… ma dal cuore d’oro. Infatti, In un “ufficio di soli uomini…” era arrivava una donna, una femmina: Elvira. Dieci uomini ….e una donna! Sembrava che in quell’Ufficio fosse entrato “il sole”. Tutti buoni, tutti gentili, tutti disponibili… Ma… il Cav Arnaldo, la volle tutta per sé… nella scrivania accanto alla sua … Tutte le pratiche dovevano passare prima sulla scrivania di Elvira, per poi su quella del Capo Ufficio, Cav. Arnaldo. L’inizio non fu così facile come potrebbe sembrare… Elvira ha dovuto usare molta intelligenza, caparbietà, volontà per resistere ad un “urto” del genere. Perché, quando una persona finisce per mettersi al centro di una situazione e diventa “il punto di riferimento”, diventa anche l’origine di tutti gli errori (non commessi), delle mancanze (di altri), delle colpe (non sue). Così è stato per Elvira … il primo anno di lavoro. Quell’anno è finito ormai in fondo alla memoria della neo-pensionata… e insieme al ricordo… la nostalgia di un amore. Perché, proprio in quel primo anno Elvira si innamorò di un collega, Fausto. Fu un amore nato senza volerlo, sia da parte dell’uno sia da parte dell’altra. Durò solo due anni… ma fu un “temporale con molti fulmini”. Elvira si era ormai convinta che Fausto sarebbe stato la sua scelta definitiva…invece. Due anni dopo, Fausto, da Pavia  venne trasferito a Milano... e lì finì l’incantesimo di un amore. Eppure a distanza di anni, Elvira ricorda ancora “quell’amore lontano”. Dopo fallimenti di ogni genere… forse era giunto il momento di ritrovare quell’amore… oppure di capire dove è andato a finire. Dove sarà finito Fausto?. Elvira aveva ancora la lettera dell’Ente di Previdenza con il certificato di pensione tra le mani… Ora, però, sapeva cosa doveva fare… “cercare il suo primo (e indimenticato) amore”. La neo-pensionata lasciò la lettera nella ciotola al centro del tavolo. Si vestì in fretta e corse alla Stazione Ferroviaria di Pavia per acquistare un biglietto per Milano… Come dice il famoso detto: “La vita comincia domani…” – Fine – Buona giornata a tutti. Dino

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