lunedì 17 settembre 2012

LA DOTT. ELISA ... E IL FASCINOD ELLA GIOCONDA racconto di Dino Secondo Barili

18 SETTEMBRE 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 18 settembre 2012 – martedì – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del martedì
Elisa…e il fascino della Gioconda
La dott. Elisa, da anni, non perdeva una mostra di pittura importante. Era la sua passione. Per lei i quadri avevano un’importanza superlativa. Nel quadro c’era la sintesi di un pensiero, di un sentimento, una ragione di vita… Poi, il quadro aveva una “sua” vita… da “creatura creata”… diventava “creatura vivente”. Basta pensare alla Gioconda di Leonardo… Ormai ha più storia “lei” di uno Stato intero… come se fosse, essa stessa, “un’entità vivente”…immortale. La Dott. Elisa, però, aveva un problema. Non riusciva a trovare amici appassionati come lei. Fu così che, un anno fa, intervenne a Milano ad un “Convegno” ristretto a pochi appassionati d’arte, per indagare sulle ragioni “filosofiche” profonde che agiscono nella mente umana quando ci si appassiona ad un quadro come, appunto, la Gioconda. Il relatore ufficiale del ristretto Convegno, era il dott. Franz di Zurigo. Parlava un italiano elegantissimo da vero esteta e la dott. Elisa non riuscì più a togliere gli occhi da quell’elegante figura di bel cinquantenne nel momento in cui (un uomo) raggiunge il massimo della sua maturità, fisica e intellettuale. D’altro canto la dott. Elisa aveva vent’anni di meno … età in cui “i desideri” possono “esplodere in incontrollate passioni”. E così fu per Elisa e Franz. Dopo il Convegno pranzarono insieme, uno accanto all’altra e i loro discorsi erano tutti concentrati sul capolavoro di Leonardo. A fine pranzo avevano preso la decisione di fare una gita a Parigi per vedere insieme la Gioconda. Si dice che quando si scatena la passione (per l’arte) ogni altra cosa passa in secondo ordine. Parigi, poi, è un “canto continuo… alla gioia di vivere”. In un primo momento, Franz ed Elisa, aveva fissato “in tre giorni” la loro visita alla Gioconda, ma … non bastarono. Il quadro di Leonardo è raffigurazione e trasfigurazione del mistero… rappresentazione di “un’estasi”. Da sempre l’estasi è l’apoteosi della bellezza, della gioia di vivere, del raggiungimento dell’assoluto. Fu così nei millenni passati… e (e per coloro che vi riescono) anche per i millenni futuri. Elisa era estasiata dalla Gioconda, ma lo era ancora di più dal linguaggio morbido ed appassionato di Franz. Franz era estasiato da Elisa… dai suoi occhi languidi, dalla sua voce calda ed appassionata. Dalla Gioconda… all’amore il passo fu breve. A distanza di un anno… Elisa fa la spola tra Milano e Zurigo… Franz tra Zurigo … e Milano. – fine – Buona giornata a tutti. Dino

1 commento:

  1. LA FONTANA DEL RE
    DI DINO BARILI e TREA RAMAIOLI
    La sartina svelò il mistero:l’acqua che aveva bevuto era quella della fontana del Re. Il giovane non voleva credere, sulla fontana non c’era scritto nessun nome. Si fermò a Zelata per oltre un mese,completamente ristabilito pregò la sartina di seguirlo e non se o fece dire due volte. Dopo alcuni mesi giunse alla Zelata la notizia che la sartina era diventata la Contessa Fontana Del Re. Viveva in una delle più belle case di Torino, nel lusso e nell’abbondanza. La notizia fece il giro dei paesi. Le persone, alla fontana, aumentarono notevolmente specialmente le ragazze da marito. Anche il vecchio parroco di Zelata ebbe la sua ricompensa, ogni tanto arrivavano da Torino donazioni per la Chiesa. Napoleone Bonaparte entrò a Pavia il 14 maggio 1796 con 6000 soldati e anche sul cielo della Zelata soffiò il vento del nuovo padrone. Si dice che quando cambia il Direttore cambia anche la musica. Per essere in sintonia con le nuove idee, un comitato di Zelata, propose di cambiare nome alla fontana. Venne proposto di chiamala Fontana della libertà.( continua) Ciao Teresa

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