mercoledì 5 settembre 2012

IL RAG. VINCENZO racconto di Dino Secondo Barili

6 SETTEMBRE 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 6 settembre 2012 – giovedì – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del giovedì
Il Rag. Vincenzo … e il diario ritrovato
La valle del Ticino, almeno per il tratto che va da Pavia a Motta Visconti, è sempre stato considerato, nei secoli, un luogo misterioso per i molti e fitti boschi. Il Rag. Vincenzo, cinquantenne, scapolo, cultore di storie locali ne era a conoscenza e considerava il fatto come un “dato scontato”. Nella vita, però… esiste sempre un “però”. Quando i fatti riguardano “gli altri” sono una cosa… quando riguardano sé stessi … la situazione cambia. Il Rag. Vincenzo era giù di corda da parecchi giorni ed il motivo era presto detto: “aveva perduto un diario del 1700” che aveva trovato per caso durante le ricerche presso una antica “Casa Nobile”. L’anziana Signora Gina glielo aveva prestato per essere letto, eventualmente fotocopiato e trascritto al computer. Invece, le cose erano andate diversamente. Il Rag. Vincenzo, aveva fatto una fotocopia integrale del diario, ma nel momento stesso in cui si era messo al computer per fare la trascrizione… il documento del 1700 era scomparso e non v’era più traccia. Aveva voltato e rivoltato tutti i libri che aveva intorno a sé, ma del diario neppure la traccia… Da bravo cultore di storie locali, il Rag. Vincenzo, sapeva che le cose non accadono per caso… “la scomparsa poteva essere un segno del destino… qualcosa che il Ragioniere doveva fare… e doveva fare proprio personalmente”. C’era, infatti, molti anni fa, nella Valle del Ticino tra Pavia e Motta Visconti, una storia misteriosa che ha avuto diverse conferme. Diceva. “Quando non riesci a trovare qualcosa di importante recati “all’incrocio delle tre strade nel bosco delle rimembranze”… e troverai ciò che hai perduto”. Il Rag. Vincenzo non era un credulone … non “beveva” tutto ciò che gli veniva raccontato, ma era una testa fine, caparbia… anzi, cocciuta, e prendeva per vero solo le cose serie. Questa volta, però, aveva avuto in consegna un “diario del 1700” e doveva mantenere la parola data e restituire il documento come l’aveva avuto. Che fare? Credere o non credere alle leggende? Il Ragioniere non aveva alternativa. Dopo ripetute ricerche, si decise a prendere in considerazione l’idea di recarsi nel “bosco delle rimembranze”. Il territorio, oggi, è molto diverso rispetto ai secoli passati, all’epoca della leggenda. Tuttavia “necessità… non vuol legge”. Il Rag. Vincenzo, si recò una mattina nel bosco delle rimembranze. Cercò di orientarsi sulla base di parecchie informazioni che era riuscito a recuperare… e finalmente ebbe la sensazione di trovarsi proprio all’incrocio delle “tre (antiche) strade”. Ormai c’erano solo piante di alto fusto. … Fu proprio all’ombra di una ombrosa quercia che ritrovò… il diario del 1700. Era tra le mani di una bellissima ragazza sorridente. Quando il Rag. Vincenzo osservò attentamente la ragazza: era Cecilia… il suo primo (e mai dimenticato) amore. Coloro che credono alle “leggende” sanno che nella vita può accadere di tutto… anche l’impossibile. (fine) Buona giornata a tutti. Dino

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