venerdì 28 settembre 2012

LA PROF. ROBERTA...E IL RISPOSTIGLIO SEGRETO racconto di Dino Secondo Barili

28 SETTEMBRE 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 28 settembre 2012 – venerdì – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del venerdì
La Prof. Roberta… e il ripostiglio segreto
La Prof. Roberta, docente di lettere alle medie, era abituata ai cambiamenti. Quasi… ci aveva fatto il callo. Ogni anno le veniva assegnata una sede di insegnamento diversa. Ora, giunta all’età di trentacinque anni, dopo aver viaggiato parecchio, aveva avuto la sede definitiva: Pavia Finalmente poteva guardarsi intorno e cercare un appartamento ammobiliato come piaceva a lei (…in attesa di averne uno di sua proprietà). Pavia è una “cittadina antica…a misura d’uomo”…. nel senso che si può girare tranquillamente a piedi tra palazzi le cui strutture edilizie contengono elementi appartenenti a millenni fa. Inoltre, la Prof. Roberta aveva le sue “manie”. Dopo aver trovato l’appartamento desiderato, aveva un “rito” da compiere: appendere un quadro… Appendere un quadro? – dirà qualche lettore. Si, appendere un quadro! Ogni persona ha i suoi “riti scaramantici” e la docente di lettere non era diversa dagli altri comuni mortali. Non c’era nulla di speciale. Il quadro glielo aveva dato suo padre Paolo (lui stesso Professore di Lettere) il quale l’aveva introdotta ai “riti scaramantici”. Si dice infatti, che quando si prende possesso di una nuova abitazione (per un breve o un lungo periodo) … la prima cosa da fare è “appendere un quadro”, il tuo quadro. Il quadro diventa così la “tua presenza permanente” sul luogo dove abiti… anche quando non sei presente in casa. Il quadro di Roberta era un acquarello che ritraeva il Ponte Coperto di Pavia. Dopo aver ricevuto le chiavi ed essere entrata nell’appartamento, la Docente di Lettere, prese chiodi e martello e si diede da fare. Il quadro, come negli appartamenti che aveva abitato in precedenza, doveva stare sulla parete della camera dove dormiva…sopra al letto. Roberta scelse la posizione esatta e cominciò a picchiettare, con le nocche della mano destra, la parete per controllarne la consistenza. Fu in quel momento che notò un “vuoto” dentro la parete. La curiosità fece il resto. La Professoressa fece pressione sull’intonaco. Questi si aprì… lasciando intravedere un “piccolo ripostiglio segreto”. Per mezzo di una torcia elettrica osservò l’interno. C’era un quaderno consunto dall’umidità… ma perfettamente leggibile. Roberta rimase colpita dal fatto che la copertina del quaderno recava la stessa identica immagine del “suo quadro” con il Ponte Coperto di Pavia… Quel quadro le era stato regalato da suo padre. La prima pagina del quaderno, poi, lasciò allibita la Professoressa di Lettere. Diceva. “Oggi è il  28 settembre 1782. Quando leggerai questa nota saranno passati più di due secoli, il mondo e la società sarà cambiata… ma a leggere per prima questa annotazione sarai tu Roberta. Io, mi chiamo Giuseppe e sono un tuo antenato per via materna. Fai ciò che ti dico. Oggi stesso, alle ore 10, vai sul Ponte Coperto di Pavia, all’altezza della Chiesetta. Incontrerai due uomini ben vestiti, di mezza età. Uno di essi porterà un ombrello rosso. Chiedi loro: “Che ora è?”. L’uomo che risponderà alla tua domanda … diventerà tuo marito… e sarai felice e fortunata”. Dopo aver letto l’’annotazione sul quaderno, Roberta guardò l’orologio… erano le nove e trenta. Si vestì in fretta. Corse al Ponte Coperto e alle 10 precise, davanti alla Chiesetta, incontrò due uomini di mezza età elegantemente vestiti. Un di essi portava un ombrello rosso. Chiese l’ora… Il resto è la conferma di quanto scritto nel quaderno… Questo avvenne un anno fa… a Pavia. – fine – Buona giornata

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