giovedì 13 settembre 2012

RAFFAELLA ... E IL CASTELLO DI MONTALTO PAVESE racconto di Dino Secondo Barili

13 SETTEMBRE 2012 – ALMANACCO DI STORIA
PAVESE
Trivolzio – 13 settembre 2012 – giovedì – 12.00

Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno  nulla a che vedere
 con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del giovedì
Raffaella… e il castello di Montalto Pavese
Ci sono persone che conservano tutto… compresi i biglietti del treno di venti, trent’anni fa. Raffaella era una di quelle persone “conservatrici”: precise, meticolose, … legate ai ricordi. Si, perché, pur con motivazioni diverse… la “scusa” è sempre la stessa … “non si sa mai che, un domani, possano tornare utili”. Con questa giustificazione (o scusa), anche Raffaella, aveva conservato e collezionato ogni cosa (diari, foto, lettere, cartoline)…. Arriva, però, il momento in cui, una persona, deve dire “basta”… qualche cosa… deve pur essere eliminata. D’altro canto, Raffaella era arrivata all’età della pensione. Aveva ricevuto il libretto di iscrizione dall’Ente di Previdenza, pertanto, aveva davanti a sé una nuova vita… tutta da inventare. La prima cosa da fare, secondo l’opinione di Raffaella, era “liberarsi” velocemente delle troppe cose che aveva conservato (e se possibile) anche, dei ricordi legati ad ognuna di esse. Davanti a lei c’era un vero e proprio caos. La neo pensionata cominciò, quindi, proprio dai biglietti del treno di trent’anni prima quando la vita le sorrideva… e lei sperava (o si illudeva) in qualcosa di meglio di quanto, invece, era in effetti avvenuto. Ogni biglietto del treno che prendeva tra le mani era un “tonfo” nel passato e (per lei) anche “un tonfo al cuore”. In particolare, un pacchetto di biglietti del treno (Pavia – Milano e ritorno) legato con un nastrino rosa. Raffaella l’aveva pesato e soppesato prima di gettarlo definitivamente… Al pacchetto di biglietti era legato un nome: Carlo. Un bell’uomo di Milano con il quale, la neo pensionata aveva condiviso favolose giornate (e notti) durante una primavera ed un’estate…La vita,si sa, non è una “autostrada”… assomiglia di più ad un sentiero nel bosco. Ogni sentiero ha termine …si divide in due o tre… e ne inizia un altro. Raffaella ogni tanto doveva smettere per non lasciarsi prendere dalla nostalgia e dalla malinconia, specialmente quando si è trattato di eliminare le cartoline… La neo pensionata prese una cartolina a caso. Era stata spedita da Montalto Pavese venticinque anni prima. Diceva: “Ci vediamo giovedì… Franco”. Quel giorno, era proprio giovedì. Raffaella, si sentì come un automa. Si preparò. Prese l’automobile, e con la cartolina a portata di mano, si diresse verso la splendida località  dell’Oltrepò Pavese, famosa per il Castello dei Conti Balduino. La neo-pensionata non sapeva per quale motivo stava andando verso una tale località… ma non poteva farne a meno. Giunta a poca distanza del paese di Montalto Pavese, l’automobile cominciò ad avere dei problemi e alla fine si fermò. Raffaella si sentì sola, abbandonata, incapace di farsi una ragione… Ad un tratto sopraggiunse un’automobile. Si fermò. Scese un giovanotto che si offrì di aiutarla e metterla in moto… Raffaella voleva sdebitarsi… ma il giovanotto non volle nulla. “Mi dica, almeno il suo nome…” – “Mi chiamano … il figlio di Franco” e se ne andò. E’ stato scritto che “le coincidenze sono piccoli miracoli nei quali Dio vuole rimanere anonimo”.  – fine- Buona giornata a tutti. Dino

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